
INAUGURAZIONE – Opening
Venerdì 02 settembre 19.00
Night Talk
Intervengono Luce Raggi, Martina Dalmonte, Lucio Angelini
a cura di Viola Emaldi
Sabato 3 settembre 22.00
Per la realizzazione di questo intervento esterno su larga scala, l’artista ha scelto la forme artistica ideale: il murales o wallpainting, una tecnica pittorica amata e già sperimentata da Luce in California, Cina e in Messico dove realizza grandi dipinti sulle pareti esterne di edifici pubblici, gallerie e spazi culturali underground. Raggi recupera questa forma espressiva trovandola adatta a veicolare la propria poetica.
La tecnica impiegata è la stessa usata per l’affresco. Il progetto “Another ceramic brick in the wall” andrà ad investire l’intera facciata dell’edificio per una superficie totale di 40mq: la parete esterna in muratura verrà utilizzata dall’artista come tela/sfondo monocromo color terracotta sul quale dipingere a pennello un pattern di mattoni, resi solamente nei loro contorni neri, bidimensionali. E così il mattone diventa pattern decorativo, figurativo e astratto, che dona all’edificio una particolare eleganza integrata con il paesaggio urbano circostante e al contempo lo rende evidente nella sua particolarità.
Concettualmente, come in un gioco surrealista, l’opera non è ciò che afferma di essere, a cominciare dal titolo Another ceramic brick in the wall.
Qui lo scopo della pittura è quello di confondere e di evocare – in questo caso la ceramica, simbolo della città – per mostrarci che sussiste una distinzione tra il piano del reale e quello dell’immagine. Così, di primo acchito la facciata sembra essere di mattoni, poi ci si accorge che questi sono letteralmente dipinti.
Il titolo dell’opera poi, richiamando la nota canzone dei Pink Floyd – che parla di come le persone possano sentirsi come un qualsiasi mattone in un muro – suona come un manifesto contemporaneo alla libertà individuale e al bene comune.